UN FERMENTO CONTINUO IN CITTÀ
POTENZA - Dinamismo e fervore hanno caratterizzato, anche nel periodo estivo, l’operosità della famiglia salesiana di Potenza, sempre in uscita verso le periferie “con i giovani e per i giovani” così come testimoniato da San Giovanni Bosco nella sua vita terrena. L’Estate ragazzi, i campi Bosco per le varie sezioni di età e la partecipazione alla 31° Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia, hanno caratterizzato l’estate della comunità. A settembre, invece, prendono il via le attività preparatorie per il nuovo anno pastorale, che entreranno nel vivo in ottobre. Incontri, spiritualità, preghiera, e formazione definiscono le iniziative in corso. Dopo la sentita partecipazione alla canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, segue il campo Cep a Grumento domenica prossima - con il mandato missionario a Sonia Parigi che presterà servizio civile in Bolivia - e poi ancora, a fine settembre, il Giubileo dei catechisti a Roma. In Oratorio intanto è appena terminata la “mini” Savio Estate di una settimana, richiesta a gran voce dai ragazzi. Le quote d’iscrizione sono state interamente devolute per i soccorsi alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto. Settembre è anche mese di partenze: salutano la Basilicata Suor Maria Grazia dell’Oratorio di Brienza e don Giuseppe Ieva. Don Giuseppe, da più di un anno a Potenza, è partito alla volta di Taranto, con la nomina di Incaricato dell’Oratorio. La comunità intera ha espresso affetto e gratitudine - per l’impegno e la testimonianza colma di gioia offerta alla comunità salesiana lucana - venerdì scorso con una festa di saluto in oratorio e domenica mattina con la partecipazione all’eucaristia da lui presieduta. “Bisogna rispondere ai cambiamenti - ha detto don Giuseppe nell’omelia - con propositi positivi e avviarsi verso la Parola del Signore. Come ci dice il Vangelo di oggi, bisogna mettere Dio al primo posto. Egli chiede ai suoi discepoli di spogliarsi delle ricchezze, di mettere Lui prima degli affetti primordiali: famiglia, figli, amici e, finanche, della propria stessa vita. Con questa richiesta Gesù ci comunica una grande verità: camminare con lui richiede una decisione che abbraccia tutta la vita e comporta delle scelte, spesso molto coraggiose. Persino quei legami che in sé sono buoni e santi passano in secondo piano, rispetto alla sequela di Gesù. Ricordiamo che il Signore è esigente e che ci chiede cose grandi, ma promette qualcosa di ancora più grande, la vita eterna! Così anch’io mi spoglio delle mie ricchezze - che sono le amicizie e gli affetti maturati in quest’anno di Grazia, colmo di affetto, vicinanza e preghiera - per seguire Gesù, che mi chiama a un’altra missione, quella dell’oratorio di Taranto. Come Maria – ha concluso don Giuseppe - dico: Eccomi Signore, sia fatta la Tua volontà”.