GESTIONE DEI SOCIAL DI PITTELLA, SCHIZOFRENIA CONTINUA
Sulla gestione del servizio di gestione e manutenzione delle pagine sui social network del presidente e della giunta regionale, le stranezze non finiscono mai. Abbiamo presentato un’interrogazione al presidente della giunta regionale per avere chiarimenti sull’ultimo affidamento per la gestione dei social. Come sono state scelte le aziende invitate? Come è stata scelta l’azienda vincitrice che pare non avere i requisiti? Dopo mesi di proroghe alla società Scai Comunicazione, dopo una gara pubblica finita con un nulla di fatto, in quanto l’unico concorrente (sempre Scai Comunicazione) improvvisamente non aveva più i requisiti tecnici per poter effettuare il servizio, pur continuando a gestirlo con continue proroghe, ecco un nuovo affidamento. L’Ufficio Stampa della Giunta con la determinazione dirigenziale n. 80 del 18/08/2016, affida il suddetto servizio per la durata di 5 mesi al costo 37.667,50 iva compresa, alla Carte di Viggiano. L’affidamento è diretto, le imprese invitate tre. Sicuramente molti penseranno che non ci sta mai bene nulla. Ma non è così. Come è stata scelta la vincitrice? L’azienda che si è aggiudicata l’appalto, dalla visura camerale, non si occupa di gestione dei social. In verità non si occupa di comunicazione, ma di “attività connesse o inerenti ad archivi, biblioteche, musei, laboratori didattici, eventi culturali, ricerca storica e consulenze nell’ambito della gestione dei flussi documentali sia cartacei che elettronici”. E, poi, come sono state individuate le partecipanti alla gara? Il problema del metodo con il quale vengono invitate le imprese a partecipare alle gare è notevole. Basti pensare che dopo la nostra denuncia di agosto sulle stranezze della precedente gara, sempre per la gestione dei social, alla quale aveva partecipato sempre la nota azienda, siamo venuti a sapere che una delle 14 aziende invitate non esiste. Ora, ci chiediamo: chissà quante altre volte sarà capitato? Non contenti, in Regione, hanno bandito una nuova gara pubblica. I requisiti sono i medesimi della precedente, tranne che per il fatturato richiesto, ribassato da 680mila euro a 340mila euro, riferito agli esercizi 2013-2014-2015. In pratica, prima si fa una gara alla quale partecipa una sola azienda, la stessa che gestisce i social del Presidente da svariati anni. Il servizio non viene affidato per mancanza di uno dei requisiti, ma continua ad essere garantito dalla stessa impresa esclusa. Poi, il servizio viene affidato ad un’azienda che non gestisce social. Alla fine, la Regione pubblica un altro avviso, con i medesimi requisiti stringenti del primo, al quale pochissime aziende lucane potranno partecipare e a cui sicuramente non aderirà la Carte di Viggiano, che non ha, nell’oggetto sociale, le attività di comunicazione. La conclusione è che, in Regione, sono schizofrenici. Il servizio di gestione dei social del presidente necessità di professionalità tali che neanche la famosa Scai detiene? Se si, come è possibile affidarlo ad una società che per statuto fa tutt’altro? In caso contrario, perché riproporre un bando con requisiti così stringenti che poche aziende lucane posseggono? La confusione regna sovrana. È da ‘apprezzare’, però, l’impegno del Governo: in meno di tre mesi (compreso agosto) sono riusciti a chiudere una gara, prorogare un servizio, affidare nuovamente la gestione ad altro soggetto e pubblicare un nuovo bando. Se si muovessero così rapidamente anche su altre faccende, ad esempio i concorsi per le assunzioni in Arpab in luogo affidamento ad un’agenzia interinale, i lucani ringrazierebbero. È ovvio, però, che l’immagine del presidente conta di più della funzionalità dell’agenzia per la tutela dell’ambiente e degli interessi dei lucani.