ASI POTENZA, RISANAMENTO LENTO: 8 MILIONI DI PERDITE E COSTO DEL PERSONALE ANCORA ALTO
POTENZA - In una riunione congiunta svolta ieri la seconda e terza Commissione consiliare, convocate dai presidenti Giannino Romaniello (Gm) e Vincenzo Robortella (Pd), hanno audito l’amministratore unico del Consorzio industriale della provincia di Potenza Antonio Bochicchio in merito alle problematiche finanziarie e programmatiche dell’ente. Erano presenti anche i direttori dell’Asi Guido Bonifacio e Angelo Marzano. “Obiettivo principale di ogni attività condotta e azione posta in essere è stato (e deve essere) – ha detto l’amministratore Bochicchio - quello di garantire continuità nei servizi che il Consorzio è chiamato ad erogare alle aziende insediate nelle aree di competenza e al conseguimento di tale obiettivo sono state finalizzate tutte le risorse erogate dalla Regione e sono indirizzate le scelte fatte e da fare. Nella predisposizione del documento di programmazione si è dovuto tener conto delle risultanze del bilancio consuntivo al 31.12.2015, che ha registrato una perdita di esercizio di 8.804.553 euro e delle difficoltà registrate nell’attuazione di quelle misure di contenimento della spesa già indicate nella proposta di piano di risanamento elaborata nel luglio 2015 di cui all’art. 13 della legge regionale n. 32/2014. In particolare si è dovuto registrare il definitivo venir meno delle economie attese dall’avvio del nuovo modello di gestione delle aree industriali”. “Altro elemento negativo (che aveva già prodotto effetti sul consuntivo 2015) – ha continuato - è quello connesso alla mancata riduzione del costo del personale, ottenibile attivando le procedure di trasferimento o mobilità pure previste dalla stessa legge e la scarsa richiesta di assegnazione suoli o acquisto immobili. La permanenza di questi immobili nel bilancio consortile comporta, tra l’altro, oneri fiscali per tributi locali pari a circa 350.000 euro all’anno. Elemento positivo da registrare è l’accordo con il commissario del Consorzio di bonifica Vulture - Alto Bradano che, con decorrenza 1.1.2016, ha consentito di ridurre a 0,04 euro per metro cubo la tariffa di acquisto dell’acqua grezza distribuita nell’area industriale di Melfi ad uso industriale”. “Le tariffe precedentemente applicate e contestate dall’Asi (0,39 euro per metro cubo poi ridotti a 0,20 euro per metro cubo) – ha detto - generavano una ingiustificabile perdita di bilancio, a fronte di una tariffa consortile di vendita dell’acqua ad uso industriale ferma da marzo 2004 a 0,23 euro per metro cubo. Si è valorizzato il possibile, e non trascurabile, ricavo derivante dalla riattivazione del servizio di trattamento dei rifiuti liquidi speciali presso l’impianto di depurazione di Melfi. Tale opzione, tuttavia, è condizionata dalla esigenza di garantire con continuità lo smaltimento dei fanghi. Sono in corso contatti di natura commerciale per sopperire a tale difficoltà attivando ulteriori possibilità di smaltimento che consentano significative riduzioni dei costi di questo servizio”. “Per quanto riguarda i risultati del conto economico previsionale – ha aggiunto Bochicchio - la piena attuazione delle misure previste consentirebbe di ridurre la perdita di esercizio a circa 1.900.000 già con riferimento all’anno 2016. La sola internalizzazione precedendei servizi di gestione e manutenzione degli impianti consente, a regime, una riduzione netta dei costi di oltre 1.000.000 euro all’anno. Ulteriori elementi di positività potrebbero scaturire dalla rivisitazione degli ‘oneri consortili’ relativi ai servizi generali erogati quali la manutenzione delle strade, la pubblica illuminazione”. Con riferimento ai dati del bilancio – ha concluso l’amministratore dell’Asi - la perdita strutturale registrata coincide con quella dei bilanci consortili a partire dall’anno 2008 (circa 4.500.000 euro). Diversamente emerge come elemento comunque positivo il conseguito aumento dei ricavi propri, pari a circa il 10 per cento rispetto all’anno precedente, e la riduzione dei costi della produzione. I dati di bilancio hanno risentito della diversa qualificazione delle somme versate dalla Regione al Consorzio che, precedentemente erogate come contributo in conto gestione, sono state poi finalizzate alla sola riduzione della debitoria pregressa. Nel corso dell’anno 2015 la Regione ha trasferito al consorzio somme per complessivi euro 2.600.000. Nello stesso anno il Consorzio ha effettuato pagamenti per la gestione e manutenzione per complessivi euro 4.417.593 (di cui oltre 3.900.000 alla sola Argaip). Nel corso dei primi 7 mesi del 2016, a fronte dell’incasso di somme erogate dalla Regione per euro 1.400.000 sono stati effettuati pagamenti, sempre riferiti alla gestione, per euro 2.059.907 di cui 1.560.000 a favore della Argaip”.