OPERAZIONE DERIVATI, PER IL LEGALE ALTRA OPERAZIONE A TRASPARENZA ZERO
POTENZA - «Avevamo già denunciato le dubbie procedure dell’affidamento dell’incarico ad un legale di comprovata esperienza per far uscire la Regione dall’operazione derivati, i contratti finanziari stipulati nel lontano 2006 che non hanno fatto altro che causare perdite di 4/5 milioni all’anno, per un totale di oltre 40 milioni,.Nei giorni scorsi ne abbiamo avuto la riprova. In Basilicata pare proprio che la trasparenza non esista. Dopo la gara andata a vuoto perché i preventivi dei professionisti erano di gran lunga superiori a quanto la Regione aveva intenzione di spendere, l’incarico è stato affidato ad uno dei partecipanti all’avviso che non era stato preso in considerazione prima perché la sua offerta era ‘priva del documento leggibile’ ». E’ quanto afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianni Rosa. «Ora scopriamo che le cose non sono proprio così. L’offerta dell’avv. Gaudiello (sulla cui professionalità non discutiamo) non è mai pervenuta nei termini. Infatti, la mail che avrebbe dovuta contenerla era vuota. Tuttavia, a termini scaduti e, dunque, dopo che erano pervenute tutte le altre offerte, una di 168.803,33 euro e l’altra di 141.719,11 euro, viene inviato il preventivo di euro 37.000, decisamente inferiore a quello degli altri partecipanti. È una coincidenza? Possiamo anche ritenerla tale. Tuttavia non ci sfugge che gli Uffici regionali non sono nuovi a cose del genere. Ricordiamo ancora la gara per l’aggiudicazione del servizio di organizzazione della riunione tecnica del Comitato di Sorveglianza del Po Fse Basilicata 2007-2013 a febbraio scorso, quando, dopo aver giudicato esosi i preventivi delle ditte invitate, gli Uffici chiedevano un ulteriore preventivo ad altra azienda, preventivo che risultava essere, caso strano, inferiore agli altri. La trasparenza non abita in Basilicata. Non ci meravigliamo, dunque - conclude Rosa - della sfiducia che i cittadini nutrono nei confronti del sistema pubblico: in Regione non si fanno concorsi per le assunzioni, non si utilizzano albi per gli incarichi o per la scelta delle aziende invitate alle gare. Tutto è sempre lasciato alla ‘conoscenza personale’. Non ci chiediamo perché i giovani vanno via. Se la scelta è tra cercarsi un ‘padrino’ e quella di ‘cercare un lavoro da uomo libero’ sono orgoglioso dei lucani che lasciano questa terra».