FRANCONI SMETTA DI FARE LA FOGLIA DI FICO
Leggiamo la risposta piccata dell’assessore alla Sanità Flavia Franconi e ci chiediamo: ma ci è o ci fa? Abbiamo sempre reputato la Franconi una ’vittima’ della politica pittelliana, messa lì per salvaguardare le quote rosa e dare una parvenza di ’alto profilo’ ad una Giunta che altro non rappresenta che il pagamento di cambiali elettorali, una foglia di fico, insomma. E ce ne siamo sempre dispiaciuti, forse perché ci siamo sempre chiesti come poteva una professionista prestarsi a certi giochetti. Oggi, la conferma. I contratti con le strutture sanitarie saranno conformi ai principi che la stessa Giunta si è data? Bene. Un po’ in ritardo visto che mancano due mesi alla fine dell’anno e stiamo parlando dei contratti del 2016, ma bene. I budget di spesa non sono stati sforati? Ottimo. Quando verrà in Consiglio a rispondere alla nostra interrogazione, presentata ieri, ci fornirà i dati precisi.Carte alla mano, però. Anzi, carte complete, alla mano, non con gli stessi quattro fogli, scritti dai burocrati della Regione per coprire le loro inefficienze, le loro ’colpe’, che ci ha lasciato nello scorso Consiglio regionale rispondendo alla interrogazione sulle selezioni per i ’capacity builder’. Però se la replica dell’assessore Franconi è un modo per distogliere l’attenzione dalla vergognosa pagliacciata dell’altro giorno, poteva risparmiarsi il disturbo. Noi non demordiamo e nel prossimo Consiglio pretendiamo una risposta chiara: i vincitori della selezione per la ’capacity building’ sono stati esaminati dai loro capiufficio? Ci aspettiamo una risposta completa e veritiera. E sottolineamo veritiera. Perché se l’Assessore non lo sa: mentire in pubblico, durante una formale interrogazione, ad un eletto dal Popolo è un atto morale e politico gravissimo. Vorrebbe dire, tra l’altro, che chissà quante volte, in quante altre occasioni, sono state dette menzogne ai cittadini e alle opposizioni. E soprattutto si assuma le responsabilità di quello che dice. Questa volta, non basterà scaricare la colpa dicendo: ’me lo hanno scritto gli Uffici’. Se si copre l’operato illegittimo di qualcuno si è complici! Un’ultima cosa: dottoressa Franconi, quando parla del voto in Commissione almeno vada a leggere i verbali. Un voto non è solo un voto. Quando non si è costretti ad alzare la mano perché imbrigliati da logiche di potere, quando si è liberi, il voto ha una motivazione. Motivazione che abbiamo espresso in più occasioni. Noi non siamo il burattino di nessuno. E soprattutto non concediamo atti di fede a Pittella ed alla sua politica. Non dopo i suoi pessimi risultati e non dopo che, già in passato, sulla medesima questione, si è fatto beffe dei pareri della Commissione.