IL CAMPO SPORTIVO È IN UNO STATO COMATOSO
LAGOPESOLE - Nulla di nuovo. Tutto nella strada maestra del disinteresse e dell’abban - dono di un paese che non si è piegato alla volontà di riconferma della precedente amministrazione al Comune di Avigliano. Che si chiami Lagopesole è ancora peggio. Qui, da anni esiste un movimento che reclama la cittadinanza di Filiano piuttosto che quella di Avigliano. Qui, tempo fa nacque e si affermò una lista civica (Insieme) che segnò il primo strappo con Avigliano Centro. Qui, oggi c’è vero sviluppo, autonomo, senza la volontà e l’impulso del Municipio aviglianese. Ora è nuovamente tornata d’attualità la vicenda del campo sportivo, che, negli ultimi sette anni, ha portato alla lacerazione della popolazione e addirittura all’in - tervento restrittivo della magistratura per qualche imprenditore. Il Comune di Avigliano, dopo aver speso 280mila euro dei fondi Piot per realizzare un banale campo di calcetto, un incompiuto spazio per il gioco della pallacanestro- pallavolo, e tanto tanto inutile cemento con misteriosa destinazione (il tutto oggi è in totale abbandono), non si è affatto preoccupato di ultimare il progetto salito vertiginosamente a 750mila euro. E’ stato, invece, attratto da altre strutture sportive lontane da Lagopesole. Per la copertura, ristrutturazione degli spogliatoi e realizzazione di un impianto solare idro-termico del campo da tennis di contrada Cefalo prima ha rinunciato alla vantaggiosa contrazione di un mutuo con il credito sportivo, poi ha ricandidato il progetto con il Piano regionale dello sport 2014 per 126 mila euro, ottenendone 70mila a fondo perduto e prelevandone 56mila dal forziere dell’avanzo di amministrazione che è a livello di milioni (è denaro non speso). E per completare il campo sportivo di Lagopesole? Nulla. Non ci sono soldi, ripetono come un ritornello il sindaco Summa e i suoi fedelissimi assessori. Che, però, si vantano di aver speso denaro pubblico per completare interventi sulla Villa Comunale, Auditorium, Ludoteca, e di aver fatto partire i lavori per la solita apertura dell’Asilo Nido di Sarnelli (un edificio chiuso da tempo immemorabile), per un indefinito spazio di aggregazione a Possidente, per l’ex scuola di Piano del Conte (dove qualcuno vorrebbe ospitare una settantina di migranti per fare soldi), per la copertura del campo di calcetto di Sant’Angelo. Tutte opere pregevoli, s’intende. Ma il campo sportivo di Lagopesole, dove sono stati spesi fiumi di denaro pubblico (parliamo di miliardi di vecchie lire) per ridurlo ad uno stato comatoso, vedrà mai la fine?