UFFICIO DEL GIUDICE DI PACE CHIUSO DA QUESTO MESE
AVIGLIANO - Dal primo gennaio la cittadina patria di insigni giuristi non ha più il suo presidio di giustizia. Ha chiuso definitivamente i battenti l’1 gennaio, dopo anni, lotte e sacrifici per mantenerlo attivo ed efficiente, l’Ufficio del Giudice di pace. La giunta Summa ha approvato una delibera con la quale la cittadina dice definitivamente addio al suo tribunalino. «Al Comune – spiega il primo cittadino - è pervenuta una richiesta formale da parte del Presidente del Tribunale di Potenza di realizzazione di alcuni interventi per la messa in sicurezza ed adeguamento all’accesso dei disabili della sede comunale che ospitava l’Ufficio del giudice di pace, con costi che si sarebbero dovuti aggirare tra i 90 e i 100mila euro. Tuttavia, a fronte di un costo importante per le nostre casse comunali già in sofferenza per continui tagli di risorse da parte del governo centrale, il numero di pratiche eseguite dal Giudice di pace era sempre più esiguo. L’estrema vicinanza con Potenza stava rendendo la sede aviglianese sempre meno frequentata: nel 2015 si sono svolte 10 cause penali, 41 cause civili e 31 decreti ingiuntivi. Abbiamo valutato, pertanto, che il presidio non fosse più sostenibile». «Negli anni scorsi – continua Summa - abbiamo fatto immani sforzi per tenerlo aperto con stanziamenti per l’adeguamento della sede dell’ammontare di circa 100mila euro ed abbiamo assegnato, a nostre spese, personale amministrativo comunale. Questa nuova richiesta, però, ci ha fatto fare una serie di valutazioni che ci hanno portato alla conclusione che non ci sono davvero più le condizioni per tenerlo aperto». «Siamo consapevoli del fatto che si perde un servizio importante – ha affermato l’assessore al bilancio Vito Lucia – ma i costi sono totalmente a carico del Comune e non potevamo più permetterci una spesa del genere » . Era il 7 settembre 2012 quando la Gazzetta Ufficiale pubblicò il Decreto Legislativo 156 che conteneva la revisione delle circoscrizioni giudiziarie e la soppressione di numerosi uffici del giudice di Pace. L’amministrazione aviglianese decise di formalizzare la richiesta di mantenimento del presidio facendosi integralmente carico, come prevedeva la norma, delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio di giustizia, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo. A fronte di tutti gli sforzi messi in atto 4 anni e mezzo fa per scongiurare la chiusura dell’Ufficio giudiziario, «nella consapevolezza che la sua soppressione definitiva avrebbe determinato un ulteriore impoverimento delle funzioni pubbliche sul territorio», scontrandosi oggi con numeri esigui ed ulteriori euro da stanziare, l’amministrazione ha deciso di gettare la spugna perché ormai «il gioco non vale la candela». La patria del diritto perde così il suo ultimo presidio giuridico.