Avigliano – E’ come un cerchio che si chiude. La festa del 16 luglio simbolo dell’inizio della stagione delle vacanze. Quella della seconda domenica di settembre, dell’estate che finisce, la vita che torna a scorrere secondo i ritmi più tradizionali. E’ l’ultima delle feste patronali, quella che riporta la Madonna del Carmine nella Basilica Pontificia Minore, dopo i quasi due mesi trascorsi nel Santuario del monte Carmine, come sempre sede di un pellegrinaggio ininterrotto di fedeli, testimonianza dell’affetto, della devozione profonda che, generazione dopo generazione, continua a legare alla sua protettrice tutti gli aviglianesi, quelli che nel territorio del comune vivono ma anche, forse sarebbe più giusto dire soprattutto, quelli che vivono in altri comuni o addirittura in altre regioni, che d’estate tornano nei luoghi d’origine e che nella Madonna del Carmine continuano a trovare il simbolo più forte di contatto con la loro terra d’origine. Quelli ai quali rivolge il suo ringraziamento il parroco di Avigliano don Giovanni Di Carlo, ricordando come i festeggiamenti di quest’anno coincidano con l’anno dedicato alla famiglia, “anno in cui il Signore e la Vergine Maria hanno voluto donare tante grazie a coloro che ne hanno chiesto, con fede, l’aiuto e la protezione. Conosciamo difficoltà, pericoli e sofferenze che tante volte si vivono in famiglia, ma anche quale gioia vi sia in una famiglia unita nell’amore, nella concordia e nella pace. Dobbiamo sempre guardare alla Santa Famiglia di Nazareth, per camminare anche noi sulla via che il Signore ci indica. Il recente incontro del Papa con i giovani a Loreto apre i nostri cuori alla speranza, perché ci dimostra come vi siano tanti giovani in grado di costruire le speranze della Chiesa e della società”. Si intrecciano, come sempre, i momenti di più spiccata religiosità con i momenti di festa, in questa giornata. Preceduta dalla preparazione, nel giorno della vigilia, con la vestizione della statua della Madonna e, soprattutto, la veglia di preghiera nel santuario del Monte Carmine. Il momento più importante, la Processione che riaccompagnerà la Madonna nella Basilica Pontificia. Che, preceduta dalla celebrazione della messa alle 5, alle 6 ed alle 7, partirà dal Santuario alle 7.45, e farà tappa in Piazza degli Aviglianesi del Mondo, per la celebrazione della Messa (che avrebbe dovuto tenersi, da tradizione, nella adiacente villa, i cui lavori di ristrutturazione, che si prevedeva fossero completati proprio per questa occasione, sono al solito in forte ritardo) presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Potenza, Muro Lucano e Marsiconuovo Agostino Superbo. La serata, sarà festa. Il cui momento principale, novità interessante rispetto ai canoni tradizionali delle feste patronali ad Avigliano, non sarà la musica, ma il teatro. Quello comico di Simone Schettino, che porterà in scena il personaggio che lo ha reso celebre, dopo gli inizi nei teatri di Napoli e in trasmissioni televisive di emittenti locali dalle quali sono venuti fuori, in tempi diversi, attori e gruppi (Rosalia Porcaro, i Ditelo Voi, Antonio e Michele) capaci di rinnovare la tradizione del teatro comico partenopeo, sia nei teatri che in televisione. “Del bel paese c’è rimasto solo il formaggio” il titolo dello spettacolo, spaccato di vita, in chiave comica e soprattutto ironica, dell’italiano medio, descritto dalla voce del Fondamentalista Napoletano che esprime in piena libertà le proprie opinioni. E poi, sarà autunno. Giancarlo Tedeschi