«Il regolamento urbanistico di Avigliano. Un’opportunità per il territorio». Il dibattito è stato organizzato dall’Associazione cittadina intitolata a Franco Venturi, intellettuale e storico cosmopolita, costituitasi nel 2005 per promuovere i valori fondanti della Costituzione italiana e incentivare la partecipazione dei cittadini alla vita cultuale, sociale e politica. Offrendosi come spazio di discussione e di approfondimento di questioni di rilievo nazionale e locale, l’associazione si sta impegnando, in questo periodo, per far conoscere agli aviglianesi i contenuti del nuovo Regolamento Urbanistico, in fase di redazione, pungolando l’Amministrazione Comunale a perseguire le strade maestre della partecipazione e della condivisione di scelte considerate strategiche per tutta la comunità. E’ nata così l’idea di un convegno-didattito in cui esperti del settore, come il prof. Piergiuseppe Pontrandolfi, docente di Urbanistica, e il prof. Carlo Manera, docente di Analisi e Pianificazione, entrambi dell’Università di Basilicata, e rappresentanti dell’Amministrazione, hanno spiegato l’importanza dello strumento di pianificazione del territorio e l’attuale stato dell’arte del regolamento, sollecitati su questioni cardine per lo sviluppo da cittadini più o meno competenti in materia. Partendo dalle innovazioni della Legge Regionale 23 approvata nel 1999 e tenendo in considerazione la realtà particolarmente complessa del territorio per vastità, struttura idrogeologica e socioeconomica degli insediamenti, il dibattito si è snodato tra le maglie del rilancio del territorio e il recupero del centro storico, con punte polemiche su presunti ritardi e carenze di coinvolgimento della società civile nella discussione. Il sindaco Tripaldi ha affermato che anche i comuni che avevano accelerato la marcia per l’approvazione del piano hanno frenato, scontrandosi con numerosi problemi e che il dibattito vero e proprio partirà nel momento in cui ci saranno delle proposte concrete su cui discutere. «Il mio intento – ha dichiarato il primo cittadino – è quello di favorire una transizione soft da una situazione in cui era permesso molto ad una che porterà inevitabili limitazioni, che voglio, tuttavia, non ledano i miei concittadini, che potrebbero trovare disparità di trattamenti con quelli di altri comuni, ma godano solo di vantaggi e di una migliore vivibilità del territorio». Una mediazione non semplice, ma inevitabile per l’amministrazione, una mediazione alla quale sono state addossate molte delle “colpe” del ritardo lamentato. Il prof. Manera, che sta studiando il territorio e il costruito e cercando le migliori soluzioni per la redazione del Regolamento, ha sottolineato che la pianificazione, non essendoci un Piano Strutturale Comunale, deve avere anche una funzione propositiva, cercando di capire quale ruolo vuole assumere la cittadina, accompagnando l’economia, senza trascurare la possibilità di un Piano Strutturale Metropolitano che coinvolga Avigliano, insieme con un’altra decina di comuni dell’hinterland potentino. Problemi tecnici, tuttavia, non hanno permesso all’esperto di mostrare a tutti i presenti mappe di possibili soluzioni e proposte, rinviando i molti dubbi posti da ingegneri e architetti della Commissione Pubblica Edilizia aviglianese, che hanno chiesto a gran voce di poter esprimere il loro parere e lanciare le proprie idee, per poter contribuire a questo importante strumento di sviluppo del territorio.