Compirà 14 anni nel mese di settembre, ma festeggerà il suo compleanno lontano da casa, perché subito dopo ferragosto partirà alla volta di Bari, dove frequenterà la scuola e seguirà gli allenamenti del vivaio calcistico del capoluogo pugliese. Pietro Mariano Gerardi, seconda punta dei giovanissimi della società calcio aviglianese, ha superato le selezioni per accedere al settore giovanile barese, avendo l’opportunità di crescere professionalmente giocando nel prestigioso campionato giovanissimi nazionale, al quale partecipano, con le giovani leve, le società professioniste di serie A, B e C1. Per 5 anni, sino al compimento del 19esimo anno, Piermariano sarà tesserato con il Bari e avrà la possibilità di farsi notare da procuratori e direttori sportivi, che seguono con grande interesse il lungo torneo juniores, nonché di giocare, dal compimento del 16 anno, delle partite con la prima squadra. Il giovane lucano non è il primo aviglianese ad emergere dalla storica società diretta da Franco Bochicchio e presieduta da Nicola Claps, due figure che da decenni si dedicano al calcio giovanile, avendo come illustri predecessori Francesco Colonnese, Rocco Sabato, che anche quest’anno giocherà, partendo probabilmente da titolare, in serie A, con il Catania, e il fratello Roberto, che dalla C2 è passato direttamente in B con la Triestina. «Lascerò il calcio – ha asserito col sorriso Bochicchio - quando un calciatore della mia scuola arriverà in nazionale. C’ero quasi riuscito con Colonnese, che ha giocato nell’under 21, vincendo due campionati europei». Il giovanissimo Gerardi, che ha seguito nell’Avigliano tutta la trafila, dai primi calci, ai pulcini, agli esordienti, sino ai giovanissimi, con i quali quest’anno ha segnato 21 reti e messo in piedi numerosissimi assist trasformati dai compagni, parla con tranquillità della nuova avventura che lo attende, non lasciando trapelare i timori che la giovane età potrebbero far emergere nell’allontanarsi da casa. «Ho iniziato a giocare a calcio che avevo a mala pena 4 anni e avere questa opportunità mi riempie di gioia. So che dovrò lavorare duro e impegnarmi, anche nello studio, ma sono pronto». Per non deludere e non deludersi.