Sognare che nel proprio appartamento siano entrati i ladri e rendersi improvvisamente conto che la veridicità delle immagini oniriche corrisponde alla realtà dei fatti. Agghiacciante risveglio, ieri notte, per un tredicenne di Serra di Pepe, frazione di Ruoti, che nell’aprire gli occhi per fuggire all’incubo che aveva turbato il suo sonno, ha vista riflessa nello specchio la luce di una piccola torcia e sentito dei passi. Con sangue freddo, nonostante il cuore galoppasse impazzito nel suo petto, è rimasto immobile e in silenzio, pensando a cosa fare e quando l’ombra nera ha illuminato il suo letto per vedere chi ci fosse sotto le coltri, ha finto di dormire. Per circa mezz’ora il riflesso della pila che ispezionava l’appartamento si è rifranto sullo specchio della porta della sua stanza, finché A., con un guizzo, è riuscito ad afferrare il cellulare posto in carica sulla sedia accanto al letto e, nascosto sotto le coperte, ha ben pensato di far squillare il cellulare del padre, mettendo in fuga, anzitempo, i topi d’appartamento. Il tredicenne, sul quale, probabilmente, il gas che si sospetta sia stato utilizzato per addormentare il nucleo familiare pare abbia fatto meno effetto, permettendogli di percepire, nel torpore, cosa stesse accadendo e di risvegliarsi prima del previsto, si è poi alzato e ha spiegato al padre, ridestato dalla telefonata sulla sua utenza mobile, cosa aveva visto. L’uomo, dopo qualche attimo di incredulità, si è reso conto di cosa fosse realmente accaduto: apparentemente tutto era al suo posto, ma sulla porta di casa, aperta, c’erano segni di effrazione, sul comò della camera da letto non c’era più la busta con circa 2500 € che l’artigiano aveva preso in mattinata dal suo ufficio per effettuare l’indomani dei pagamenti e i pantaloni che aveva lasciato sulla sedia e nei quali c’era il portafogli con altri 1700 € non erano più al loro posto. Mancavano, inoltre, come constatato subito dal giovane, che, avendo sentito rumore di chiavi, era andato immediatamente a verificare, proprio le chiavi dell’autovettura intestata alla società del padre e di un’altra ad uso familiare. Alle 2,30, dopo soli 10 minuti dalla telefonata che ha messo in fuga i malviventi, parte la chiamata verso il 112, che con celerità predispongono posti di blocco per rintracciare i delinquenti e si recano nell’appartamento. All’esterno dell’abitazione, sotto il porticato dove era parcheggiata una delle autovetture (l’altra era nel capannone antistante l’abitazione, insieme con quelle dei fratelli dell’uomo, che abitano nella stessa palazzina), è stato rinvenuto il pantalone e il portafogli, dal quale era stato prelevato solo il contante. L’immediata mobilitazione, tuttavia, ha spiazzato i ladri, che sono stati dopo poco intercettati sul raccordo autostradale Potenza-Sicignano, in direzione di Salerno. All’altezza di Picerno, sentendosi il fiato sul collo, i malviventi hanno abbandonato la Mercedes classe A, mentre, nei pressi di Balvano, è iniziato un rocambolesco inseguimento tra la Mercedes ML e una pattuglia delle forze dell’ordine. Le avverse condizioni atmosferiche, la folta nebbia e i fiocchi di neve, sono serviti ai malviventi per abbandonare l’autovettura e fuggire tra i campi, facendo perdere le loro tracce ai carabinieri che li hanno inseguiti a piedi e cercati invano per tutta la notte. In una delle autovetture è stato trovato un walkie talkie con il quale, probabilmente, i malviventi si tenevano in contatto, cercando anche di captare i segnali della stazioni radio dei carabinieri.