Si inaugura oggi, alle 17,30, al Museo Provinciale di Potenza, con i saluti del governatore De Filippo e del presidente di Politeia, Gerardo Coviello, la mostra “Volti Rivolti”, visitabile sino al 6 aprile, dell’aviglianese Vincenzo Claps, insegnante presso il liceo scientifico del capoluogo. Attraverso un universo poetico e artistico ambivalente, il pittore ci offre una policroma ed affascinante galleria femminile, la cui continuità non trascende mai nella monotonia, ma rappresenta schegge della sua anima. La frammentazione e scomposizione delle figure e dei volti e l’ibridazione di una pittura che risente del processo continuo di disfacimento di una società non più in grado di conservare a lungo le sue forme e in cui le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro meccanismi di risposta riescano a consolidarsi in abitudini e procedure, si interseca inestricabilmente col tentativo di ricomporre le immagini, raffrontandole, incollandole e ridisegnandole, alla ricerca di un senso, di risposta ai disvalori imperanti. «In tempi di “modernità liquida” per usare un celebre conio di Bauman, caratterizzati da incoerenza, interruzione, rapidità e degustazione edonistica, è ancora possibile sperare in un antidoto all’immiserimento delle menti?». Parte con questo interrogativo la nota critica di Deana Summa nella brochure della personale di Claps. La risposta affermativa è, secondo la Summa, da ricercarsi proprio nell’arte, capace di «consentire una risemantizzazione delle nostre anime assediate da ogni dove dalle sabbie mobili di una vacuità ormai allo zenith». Vincenzo Claps, personalità «per nulla umbratile», ma di «grande cordialità e socievolezza», disattendendo il topos del maladjustement, ossia dell’incapacità dell’artista di adattarsi alla vita, ponendo tra sé e il mondo un’incolmabile frattura, ci prende per mano e ci aiuta in questo cammino, trasportandoci, opera dopo opera, in una contemporaneità alla ricerca di un riscatto.