Stavo dormendo nella mia stanza quando l’allarme della banca mi ha svegliata. Inizia così il racconto della notte di paura la badante rumena dell’anziana disabile che abita nell’edificio incendiato. «Mi sono alzata – ha continuato - ed affacciata al balcone, lambito dalle fiamme dell’auto e subito il fumo ha iniziato ad invadere la stanza. Per fortuna i carabinieri, arrivati entro pochi minuti, mi hanno aiutata a portare fuori, da un ingresso sul retro, la signora. Poi siamo state visitate dai sanitari del 118». «Il pronto intervento ha evitato – conclude - che ci intossicassimo e una vicina ci ha ospitate sino alle 8 stamattina, quando siamo potute rientrare in casa. Sono stati davvero tutti molto bravi e cortesi».I danni maggiori dell’incendio sono stati subiti dalla Banca Popolare di Bari, la cui filiale è stata completamente inondata dal fumo e le cui porte d’ingresso sono state letteralmente liquefatte dal calore. «Alle 3 – ci dice Anna Zaccagnino – direttrice della sede – sono stata chiamata e senza indugio mi sono recata sul luogo dell’incidente. L’incendio era già stato domato e verso le 5 è stata rimossa la macchina». «I danni alla banca sono ingenti –continua - e non minore il disservizio che stiamo creando, purtroppo, ai nostri clienti, per i quali è stato prontamente attivato uno sportello presso la filiale potentina a Parco Aurora. Speriamo per lunedì di tornare ad essere operativi. Molto, tuttavia, dipenderà anche dai tempi della Telecom, che ancora non è venuta neanche a visionare i danni subiti alla sua centralina e senza linee telefoniche, avendo i computer in rete, una banca non può lavorare». Tutta la zona, inoltre, risulta ora isolata, ma la compagnia, nonostante i ripetuti solleciti, come ci conferma anche il responsabile dell’Ufficio sicurezza della banca, non si è ancora presentata sul luogo. «Fortunatamente – dice il responsabile – il servizio di allarme viaggia su un’altra linea ed ha funzionato ugualmente, potendo allertare velocemente i soccorsi». «La filiale è ora costantemente piantonata – conclude - dal servizio di sicurezza, anche se il denaro è stato subito portato in un’altra sede». In coloro che abitano nella zona della piazza, dopo il terzo rogo di probabile origine dolosa con medesime dinamiche in tre anni, si percepisce la paura ed alcuni ci raccontano come a proprie spese abbiano dovuto riparare i danneggiamenti alle proprie abitazioni ed autovetture coinvolte nei passati episodi. «Finora non è successo nulla alle persone – ci dice la figlia di un’inquilina dello stabile –, nonostante sia la terza volta che un edificio, nel raggio di pochi metri, subisce danni con le medesime modalità. Ma come facciamo a dormire tranquilli? Già pensiamo: quando sarà la prossima? Saremo ancora così fortunati?».