«Il diffondersi dell’uso di sostanze stupefacenti anche nelle zone interne della Basilicata è riconducibile ad un’omologazione alla situazione nazionale. Questo, tuttavia, non deve costituire un facile alibi, né far sì che si abbassi l’attenzione, perché il lavoro della società civile, delle associazioni e delle istituzioni deve essere costante e non può mai considerarsi concluso». Con queste parole il sindaco di Avigliano Domenico Tripaldi parla dell’exploit della tossicodipendenza nella cittadina, sottolineando l’attenzione che l’amministrazione sta rivolgendo al fenomeno droga per indurre i giovani a prendere seriamente coscienza del problema. Numerose in questo ambito le iniziative messe in atto in questi anni e quelle in fase di realizzazione, presentateci dall’assessore alle politiche sociali Ivan Vito Santoro, che ha anche annunciato l’imminente uscita di un opuscolo informativo "a fumetti" sulle tossicodipendenze, redatto dagli esperti del Sert e ideato dall'Amministrazione con il contributo delle Istituzioni Scolastiche e delle Associazioni e la realizzazione di laboratori formativi, con il contributo di spazio ragazzi e dell’Apof-il (fra gli altri la realizzazione di murales), con l'obiettivo di intercettare i giovani al fine di contrastare, ridurre e prevenire situazioni di disagio e rischio tramite momenti aggregativi e di socializzazione tra gli adolescenti. «Agli interventi di prevenzione e d’informazione – dice Santoro - si aggiungono quelli terapeutici d'inclusione sociale tramite esperienze lavorative, sempre con la collaborazione dell’Apof-il e della Provincia di Potenza, al fine di sostenere i "tossicodipendenti" in un percorso di recupero sociale. Inoltre ci stiamo impegnando per la realizzazione di strutture/contenitore in grado di esaltare la progettualità e la capacità di produzione culturale dei giovani, come la Bibliomediateca in fase di realizzazione, il Centro Polivalente in via di sistemazione definitiva e la sala Cinema di Lapopesole, che rappresenteranno pezzi differenti di un potenziale polo culturale in grado di offrire ai tanti giovani un reale “richiamo”». A supporto di questa tesi è da sottolineare che in risposta alla domanda perché ti sei accostato per la prima volta alla droga, la risposta di un giovane tossicodipendente è stata: «anche per la monotonia del paese, non si sa mai che fare». «Non pretendiamo di poter risolvere il fenomeno con le nostre iniziative – conclude Santoro - ma riteniamo utile non solo tenere alta l'attenzione sul "fenomeno degenerativo" ma anche intensificare le attività a sostegno dei ragazzi "deviati" in modo da far sentire loro la presenza costante delle Istituzioni».