Il comandante dei Carabinieri Pantaleone Grimaldi, pur ammettendo che la circolazione della droga ad Avigliano negli anni scorsi stava sfuggendo di mano, rimarca con forza come un presidio costante del territorio abbia permesso alle forze dell’ordine di innescare un brusco cambiamento di rotta e che il titolo market della droga sia stato un’inaccettabile forzatura. «Anche leggendo dettagliatamente l’articolo – ha detto Grimaldi – si evince che in città c’è una forte regressione del fenomeno e non siamo solo noi a dirlo. L’hanno capito gli aviglianesi e lo ammettono gli stessi tossicodipendenti. Uno di loro, proprio da voi intervistato per l’articolo “incriminato” di sabato scorso, ha dichiarato, come da voi pubblicato, che c’è addirittura il 95% in meno di eroina in circolazione e questo è un dato molto, molto importante. Inoltre, lo stesso giovane, si legge in prosieguo, dichiarava, e ancora una volta è stato scritto proprio da voi, che fino a due anni fa venivano ad acquistare sostanze stupefacenti anche da Potenza perché costava meno, ma ora questo non accade più. L’affermazione, tuttavia, è stata completamente capovolta dall’occhiello». Il comandante ci spiega come oramai nella cittadina non arrivi più utenza esterna perché il regolare controllo dei carabinieri e la loro dettagliata conoscenza del fenomeno permette di individuare immediatamente una presenza esterna sospetta. «Dire che Avigliano è il market della droga – continua il comandante - distrugge il nostro lavoro e sminuisce i successi che trovano l’apice in sequestri di sostanze stupefacenti ed arresti, nonché nella stessa diminuzione del fenomeno, ma fa ancor più male ad una popolazione che ha voluto da sempre collaborare con noi per combattere la droga e che è stata etichettata agli occhi di un’intera regione per come in realtà non è».