Altri due in manette. L’accusa è la stessa: spaccio di droga. E anche il posto è lo stesso: Avigliano. A distanza di qualche giorno dall’arresto di una coppia che vendeva eroina portandosi dietro il bambino di appena undici mesi, agenti della sezione antidroga della Squadra mobile di Potenza hanno arrestato due giovani aviglianesi, I. M. di 25 anni, e V. B., di 22, trovati in possesso di 10 grammi di eroina suddivisi in sette piccoli cilindri di plastica trasparente. I due viaggiavano a bordo di un’auto e, nonostante l’alt intimato dagli agenti a un posto di blocco, non si sono fermati. Durante l’inseguimento i poliziotti hanno notato che il ragazzo che siedeva al fianco del conducente ha buttato dal finestrino l’involucro contenete la droga, prontamente recuperato. La fuga è durata lo spazio di qualche minuto e alla fine i giovani sono stati acciuffati. Gli agenti, nel corso della stessa operazione, hanno denunciato un trentenne, anch’egli di Avigliano, che precedeva con la sua vettura l’auto controllata con il chiaro intento di segnalare l’eventuale presenza di controlli di polizia. Il nome di Avigliano nelle operazioni anti-droga continua a essere «gettonatissimo». Il vice questore Barbara Strappato parla di una vera e propria emergenza: «La situazione è davvero preoccupante in quel centro. Ogni volta che attiviamo controlli e posti di blocco - aggiunge - becchiamo sempre qualcuno con la droga. È il segnale di qualcosa che non va, di una condizione che è diventata insostenibile, allarmante. Le forze dell’ordine fanno la loro parte - prosegue il vice questore - ma più che arrestare i colpevoli non possiamo. Occorre che la società civile, le istituzioni intervengano per fermare questa emorragia e per sensibilizzare i giovani della comunità locale sul consumo della droga». Un messaggio che fa il paio con quanto, nei giorni scorsi, la Gazzetta ha riportato sulle proprie colonne, denunciando una situazione che ad Avigliano rischia di sfuggire di mano. Tanti, troppi i giovani arrestati o denunciati per uso e spaccio di droga. Qualcuno parla di un fenomeno fisiologico, riconducibile a ciò che accade in ogni altra zona della Basilicata, ma lo stesso vice questore ammette: «Come questura operiamo innanzitutto a Potenza e nel suo circondario, ma quando ci spingiamo verso Avigliano - dice - inevitabilmente andiamo ad intercettare spacciatori. Ormai non si può più parlare di un caso, di una coincidenza». Gli ultimi arresti, con la vicenda della coppia di spacciatori che ha fatto più «rumore» perché di mezzo c’era anche un bambino di undici mesi, riaccende i riflettori su quella che solo chi gira con le bende sugli occhi non definisce «emergenza».