«Per la prima volta sono partite indagini a tappeto su tutte le scuole d’Italia per un monitoraggio sulla vulnerabilità di elementi anche non strutturali fatto da un pool di tecnici». Pasquale Costante, responsabile dell’ufficio tecnico di coordinamento regionale per la sicurezza nelle istituzioni scolastiche, parla, in occasione del convegno su «Le responsabilità degli attori principali della sicurezza nella scuola dopo il T.U. 81/08» tenutosi ieri sera ad Avigliano (foto sopra), dell’intesa raggiunta a fine gennaio tra il governo e le regioni per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio negli edifici scolastici. «Ritengo che gli allarmismi - gli fa eco il dirigente dell’Ufficio protezione civile regionale, Guido Loperte - sulla scorta di vicende episodiche e fatti di cronaca è comprensibile, ma la cosa più importante è proprio mantenere costante l’attenzione sugli edifici scolastici e non permettere che, a distanza di qualche mese, come avvenne dopo il crollo della scuola di San Giuliano, ci si dimentichi della sicurezza». «La pericolosità - rimarca Loperte - non viene solo delle parti strutturali dei fabbricati, ma anche dell’impian - tistica, dagli arredi pesanti come scaffalature di archivi e biblioteche, da controsoffittature ed è imprescindibile un’attività ininterrotta di informazione ed esercitazione per far comprendere ai fruitori comportamenti corretti in situazioni di potenziale rischio». Nell’incontro, moderato dal collega Vincenzo de Lillo, si è cercato, con numerosi interventi e relazioni, di fare il punto su cosa è cambiato dopo che il decreto legislativo dello scorso anno ha riordinato la normativa in materia di sicurezza. «La responsabilità del dirigente scolastico - ha detto Pina Arlotto, preside dell’Istituto comprensivo Carducci-Morlino della cittadina gianturchiana - si ferma alla segnalazione o informare e non risolvere il problema equivale a cagionare il danno, non ponendo il capo d’istituto al riparo dalle responsabilità?». L’interrogativo è intercettato dal magistrato Alberto Iannuzzi, che risponde che «quando è in gioco la sicurezza e si tratta di ottemperare ad obblighi sanzionabili penalmente nessuno deve sentirsi esonerato». Altro problema sollevato da Costante il rapporto spesso deficitario tra le istituzioni scolastiche e gli enti proprietari degli immobili, ripreso dal responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Avigliano, Rocco Fiore, che afferma come «spesso ci si imbatta solo nel tentativo di scaricare responsabilità, quando a tutti serve un approccio costruttivo per risolvere i problemi ed innalzare gli standard della sicurezza».