AV I G L I A N O. Maurizio Gasparri ha aperto di fatto ieri in Basilicata la campagna elettorale per il Popolo della libertà. Il capogruppo al senato del Pdl, intervenuto ad un incontro organizzato dal centrodestra lucano per parlare dei due differenti modi di pensare e governare messi in atto dall’Italia e dalla nostra regione, roccaforte del centrosinistra, ha lodato la classe dirigente che in pochi anni ha fatto crescere il «popolo azzurro», assottigliando un divario da maggioranza bulgara. «La Basilicata – ha detto Gasparri -, a causa del potere clientelare e arrogante di chi la governa, ha molti problemi e molte sofferenze, ma anche tanta fierezza. La vostra terra ha tante ricchezze, come il petrolio, e per la nazione può diventare una risorsa, non essere un problema. Il governo metterà una grande attenzione affinché ciò accada, non dimenticando, nel frattempo, il principio della perequazione del federalismo fiscale, poiché, pur nel meccanismo della responsabilizzazione dei territori, non bisogna abbandonare chi è in difficoltà». Proprio le difficoltà delle famiglie e delle imprese in questa delicata congiuntura economica sono state al centro degli interventi di quanti hanno gremito l’Hotel Vittoria nel capoluogo e la Sala consiliare ad Avigliano, massiccia adesione che ha fatto porre al moderatore Mimmo Parrella, una domanda su un possibile vento di cambiamento. «Spesso siamo accusati di pensare poco al Sud – ha affermato Gasparri –, ma come si fanno ad accettare critiche e lezioni di meridionalismo dalla sinistra che ha fatto annaspare i campani nell’emerg enza spazzatura? Siamo stati noi, poi, a creare la Banca per il sud». Ad una donna, che lamenta a 30 anni di distanza i disagi post terremoto di chi vive nei prefabbricati di Bucaletto, Gasparri sottolinea la diversa gestione delle emergenze portando ad esempio l’Abr uzzo, dove a pochi mesi dal terremoto sono state consegnate le prime vere case agli sfollati. «Regalatevi una svolta – ha concluso il senatore -, provando la nostra capacità di fare, scrollandovi di dosso gli asfissianti meccanismi di condizionamento».