Stanno per concludersi dopo anni ad Avigliano una serie di interventi edilizi, tra ristrutturazioni e nuove costruzioni, volti a consegnare finalmente ai cittadini dei contenitori da destinare all’ampliamento dell’attuale, scarsissima, offerta culturale. Dalla consegna, a febbraio, della parte inferiore dell’ex collegio, sino all’ultimazione, entro la primavera, del Centro Polivalente, gli aviglianesi potrebbero avere a disposizione luoghi di svago e divertimento senza necessariamente doversi allontanare dal centro alle porte del potentino, spazi che con forza centripeta diventino importanti punti di integrazione ed aggregazione che coinvolgano un ampio target di utenza, dai più giovani sino agli adulti. Tuttavia il condizionale è d’obbligo, perché, una volta in possesso delle strutture, fa capolino un problema non di poco conto: come gestirle? Una proposta concreta è stata elaborata dagli alunni delle V classi dell’Itc Nitti della cittadina che, con una vera e propria prova da imprenditori, attraverso analisi di mercato ed economiche, coadiuvati dal professor Giuseppe Viggiano, responsabile del progetto, hanno suggerito interessanti possibilità di gestione non solo del Polivalente ma dell’intera area, comprendendo la suggestiva Villa del Monastero e il vicino parcheggio sottostante la piazza Aviglianesi nel mondo. Il Polivalente si trasformerebbe in «una fucina di idee, un laboratorio in perenne evoluzione di arte, musica, cinema, giocoleria, danza, tradizioni; un luogo dove respirare ed inventare cultura, ma soprattutto un posto per incontrarsi e per vivere la città», mentre la villa, piccola e suggestiva oasi immersa nel verde che da poco più di un anno ha subito un profondo restyling, si ripopolerebbe se vi fosse «realizzato un chiosco bar e fosse potenziata di giochi sorvegliati per bambini». Infine, l’apertura del parcheggio, con circa 300 posti auto, 24 ore su 24, a servizio dell’area, eviterebbe l’intasamento, come spesso avviene nella zona, della strada adiacente di auto, impedendo una fluida circolazione stradale. I giovanissimi, però, non si sono fermati qui e con uno spirito d’impresa inaspettato ed un grande entusiasmo hanno annunciato la volontà di costituirsi in una società che avrebbe lo stesso nome del progetto presentato, Vita Loca, e si sono proposti come possibili gestori delle strutture, candidandosi a divenire soggetti attivi nella vita aviglianese.