Non è raro, in questi giorni, osservare ad Avigliano persone che camminano con difficoltà per le vie, soprattutto quelle secondarie e del centro storico, "aggrappandosi" ai muri per non scivolare. Il principale imputato del pericolo cadute è il ghiaccio, che ha fatto la sua comparsa da una decina di giorni, con le temperature che nella nottata sono scese spesso sotto zero, non alzandosi di molto neppure nel corso della giornata. Ad avere la peggio, come spesso accade in questi casi, sono gli anziani, molti dei quali, abitando prorpio nel centro storico, lamentano quella che in tanti definiscono una vera e propria «assenza» del comune. Ad essere messo principalmente sotto accusa l'Ufficio Tecnico comunale, del quale Renato Zaccagnino, presidente del Circolo Nuova Italia, sottolinea l'«incompetenza e l'incapacità di gestire e organizzare il personale». «Gli aviglianesi, soprattutto i più anziani - afferma il rappresentante del circolo che fa capo al Pdl -, nei giorni scorsi hanno avuto notevoli difficoltà a muoversi tra i vicoli, le scalinate e le stradine secondarie del paese, completamente ricoperti da uno strato di ghiaccio. Se consideriamo che statisticamente siamo nel periodo più freddo dell’anno e che Avigliano è un paese posizionato a più di 857 metri sopra il livello del mare, altitudine che non ha mai subito variazioni, credo che lo stato in cui ci troviamo ora sia largamente prevedibile. Perché rischiare, allora, l'incolumità fisica dei cittadini, considerato che il comune ha, come confermato da dipendenti comunali con specifiche competenze, attrezzature idonee, compreso il sale, per la rimozione del ghiaccio?». Rocco Fiore, l'ingegnere responsabile dell'Ufficio Tecnico, respinge con fermezza le accuse e spiega anzitutto che il comune ha un solo spartineve, e per giunta senza spargisale e ogni volta deve affidarsi a ditte esterne, «come è avvenuto anche in questi giorni, in cui abbiamo chiamato tre ditte per garantire la circolazione sulle strade principali ed evitare incidenti». «Abbiamo risorse limitatissime - continua Fiore - e gli interventi li dobbiamo fronteggiare con i fondi ordinari, a meno di fare debiti insanabili, come è avvenuto in passato. Per i vicoli e le stradine noi facciamo il possibile, ma non abbiamo personale: in caso di gelate forziamo, mandando i netturbini a spargere il sale soprattutto nei pressi degli edifici scolastici, ma è impensabile coprire la miriade di viuzze del centro storico, da raggiungere esclusivamente a piedi e da fare a mano». L'ingegnere chiede ai cittadini spirito di collaborazione, dicendo che il comune ha sempre dato, ad esempio, a chi ne faceva richiesta, sacchetti di sale da 25 Kg., da spargere nei pressi delle proprie abitazioni, evitando che le aree più decentrate diventino dei pericolosi "campi" di pattinaggio su ghiaccio. La nuova amministrazione comunale, secondo Zaccagnino, dovrà farsi carico di un problema che ogni anno si ripropone identico, pensando, ad esempio a fondi speciali e ad una riorganizzazione globale del servizio, con la consapevoleza che «in casi di improvvise gelate, di nevicate straordinarie o addirittura terremoti e frane, non ci saranno mai uomini a sufficienza per far fronte alle emergenze». Su questo punto, tuttavia,il circolo Nuova Italia, su proposta del vice presidente Pasquale Costa, lancia un'idea: perché non chiedere a tutte le Associazioni che si sono iscritte all’Albo delle Associazioni e che usufruiscono degli immobili di proprietà comunale, e soprattutto a quelle che si sono iscritte anche nella sezione del volontariato, di offrire la propria disponibilità ad intervenire, «restituendo alla comunità ciò che essa dona loro giornalmente in termini di risorse economiche, in modo da aiutare soprattutto gli anziani soli?». «Così il ghiaccio - conclude Zaccagnino - pericolo soprattutto per gli anziani, potrebbe trasformarsi in un patto di collaborazione e sostegno tra le generazioni».