QUEI LAVORI MAI ESEGUITI NELLA VILLA COMUNALE
«Di crai in crai si pasce la cornacchia» recita un noto proverbio giocando sull’onomatopea del verso dell’uccello corvide con la forma dialettale che significa domani. Le infinite e puntualmente disattese promesse degli amministratori comunali di Avigliano sulla Villa comunale, sul cui stato manutentivo La Gazzetta ha parlato più volte, e che è l’emblema di un problema più ampio di degrado che riguarda il verde cittadino in generale, rispecchiano amaramente la locuzione. L’ultimo impegno, in ordine di tempo, era arrivato dalle parole del vicesindaco Ivan Santoro, che aveva affermato alla nostra testata che entro fine luglio, principi di agosto, sarebbero finalmente partiti gli agognati lavori per rendere l’area giochi, l’unica presente nella cittadina a dispetto delle dimensioni dell’agglomerato urbano e del conseguente numero di frequentatori, più decorosa e consona alla grande affluenza di utenti. «La data, come l’impegno di spesa, - ci dice Santoro - mi era stata data dall’assessore ai Lavori pubblici Leonardo Sileo: è lui che deve dare, a questo punto, risposte». Erano i primi di maggio, solo per voler restare all’anno corrente, quando lo stesso Sileo aveva preso l’impegno, con una delegazione di genitori andati in comune a protestare sullo stato in cui versava quella che, nel passato, era una piccola oasi verde e fiorita, di sistemare l’area prima dell’inizio della bella stagione. Ormai è finito anche agosto, la scuola è alle porte così come il caldo e alla rabbia iniziale dei tanti frequentatori è subentrata un’amara rassegnazione. Il Pdl, da parte sua, ha promosso una raccolta firme, a cui hanno aderito alcune centinaia di cittadini, nella quale si chiedeva anche di inserire una piccola somma in bilancio da destinare alla manutenzione del verde. «Quando si parla della villa comunale di Avigliano - ha affermato il consigliere regionale Gianni Rosa - il termine degrado corrisponde ad un complimento. Dalle aiuole inesistenti, ai bimbi costretti a giocare nella terra, all'arredo urbano rotto, agli alberi secchi. Signori dell'amministrazione comunale non penso che sia una questione di soldi ma solo e sopratutto di senso civico assente». Tutto, però, rimane lettera morta.