Oggi al via la XVII° edizione delle giornate del commercio e dell’artigianato, meglio conosciute come “Sagra del Baccalà”. Organizzate dall’amministrazione comunale e dall’assessore al commercio Antonio Pace. Un appuntamento ormai consolidato negli eventi estivi lucani, che avrà luogo dal 28 al 30 nel centro Storico. “Avigliano, con la sua storia e le sue tradizioni, nella consapevolezza che un glorioso passato possa divenire parte integrante del proprio futuro” dichiara Antonio Pace “ oggi è divenuto un laboratorio per lo sviluppo e la promozione del commercio e dell’artigianato che con sempre più insistenza, inizia a rivivere nei nostri paesi grazie ai tramandati saperi e alla passione dei “nuovi artigiani”.Cartellone ricco e vario, presenti 3 ristoratori: La cantina di Rosapepe, La Strettola, L’Osteria Gagliardi e una mostra artigianale curata dall’associazione Aviliart dove sarà possibile ammirare i lavori delle maestranze locali, dai merletti, ai ricami alla lavorazione del legno e della “Balestra”, il pugnale aviglianese. Sarà ripresentata all’interno della Sagra, a cura delle associazioni Arci e Cinque Sensi la manifestazione “cantine aperte” che consentirà al visitatore, oltre di far conoscere scorci caratteristici del centro storico, la rivisitazione delle antiche cantine scavate nel tufo agli inizi del secolo scorso. Previsti tre spettacoli di musica Etnica. Si inizia venerdì 28 con le Menadi, gruppo femminile che ospiterà anche il maestro di capoeira Carcarà Lemos. Sabato 29 il gruppo “Musica e suoni del Mediterraneo” e domenica la pizzica salentina dei Schiattacore.Le giornate potranno essere seguite live sul sito www.aviglianonline.eu, con la tecnologia usata per le dirette in streaming, curata da Domenica Cantalupo e Leonardo Lovallo. Collegandosi al sito si potrà seguire la manifestazione in vari punti dal corso principale alla veduta di Piazza Emanuele Gianturco. Questo anno anche la sigla della manifestazione: La canzone Baccalà" dei P & M, in occasione della Sagra del Baccalà Inedita e regolarmente depositata di Cantalupo Domenico (compositore) e Giuseppe Sabia (testo).