LA CITTÀ DEL SOLE

19/08/2014
IL PIÙ GRANDE CALCIATORE CHE NON AVETE MAI VISTO
 
Qualcuno dice che il Diavolo non esista, che sia solo una figura usata dalle religioni abramitiche per creare la contrapposizione tra bene e male tanto cara alla Chiesa per indottrinare per bene i suoi fedeli. Se andate però in Inghilterra, a Londra e di preciso ad Acton, quartiere della periferia ovest della city a pochi passi dall’aeroporto di Heathrow, vi risponderanno che il Diavolo è esistito eccome ed è nato proprio lì. Vi diranno che in questo ramo della capitale è nato nel 1952 un certo Robin Friday, calciatore dal talento purissimo, ma molto fragile umanamente, svogliato e con una propensione smodata per l’alcol. Una sorta di antesignano di George Best, la leggendaria ala nordirlandese del Manchester United. Fin da piccolo mostra un talento limpido, a 12 anni entra nell’academy del Crystal Palace, un anno dopo in quella del QPR, due anni dopo mostra tutti i suoi colpi tra i ragazzi del Chelsea. Gli anni dell’adolescenza sono per lui i più duri: comincia a fare uso di alcool e sostanze stupefacenti, viene per giunta arrestato dalla polizia per aver tentato di rubare un autoradio. In riformatorio Robin, che comunque ha un carattere coriaceo non si abbatte e reagisce. Si allena molte ore al giorno mettendo su una notevole massa muscolare, viene inoltre scelto nella selezione calcistica del carcere e ottiene permessi per potersi allenare col Reading al pomeriggio e poi rientrare in cella alla sera per dormire. Scontata la pena “il diavolo di Acton” torna nel suo quartiere dove sposa una ragazza di colore che aveva precedentemente messo incinta. Inizia anche la carriera da calciatore nella squadra del Walthamston Avenue, mentre si mantiene lavorando come asfaltatore. La carriera con la prima squadra termina quasi subito, Robin si trasferisce infatti all’Hayes Football Club ( club di non-league che per uno strano scherzo del destino disputa le partite casalinghe a Church Road, non certo il luogo preferito da un satanasso) ed è proprio con la maglia dei “missioners” che Friday realizza la sua impresa extracalcistica più grande: durante una partita di campionato lascia per dieci minuti i suoi compagni con un uomo in meno mentre lui si sta tranquillamente ubriacando in un pub dello stadio, poi entra e visibilmente brillotto riesce comunque a realizzare il goal-vittoria per la sua squadra. La sua carriera calcistica vive di alti e bassi fino a quando nel dicembre del 1972 i missioners si trovano a giocare un turno di FA Cup contro il Reading. Il primo match termina 0-0, nel secondo i royals si impongono 1-0. Tanto basta per farsi assoldare dal tecnico del Reading Charlie Hurley rimasto entusiasta del talento sopraffino di Friday. Al debutto con i royals Robin segna ma non basta ad evitare la sconfitta per 3-2 ai suoi. Alla fine della prima stagione colleziona 19 presenze e 4 goal. L’anno seguente sboccia tutto il suo talento, realizza infatti 20 reti in 49 presenze tra campionato e coppa. Nel 75/76 contribuisce attivamente alla promozione in terza divisione dei royals segnando 22 reti (21 in campionato, tra cui alcune bellissime come quella realizzata ad Elm Park contro il Tranmere) che gli valgono anche il titolo di giocatore dell’anno. L’anno successivo è un anno infausto per Robin che a fine stagione viene ceduto al Cardiff City. Appena arrivato nella capitale viene arrestato alla stazione e la sera precedente al suo esordio contro il Fulham pensa bene di andarsi a sbronzare in un pub. Di quell’anno si ricordano solo le sue imprese extracalcistiche, come la strizzata di testicoli a Bobby Moore o il mitico goal a Luton Town quando Friday sfidato dal portiere avversario prima mette a segno una rete e poi lo mortifica con il classico gesto della V fatto con le dita della mano. Tutte cose che certo non gli fanno guadagnare stima nei confronti del tecnico Andrews che ai giornalisti dichiara ” Temo che Robin sia un caso disperato ed irrecuperabile”. A fine stagione il Cardiff gli annulla il contratto, Robin torna a Londra dove inizia per lui un declivio fatto di droga e alcool che lo porta a conoscere l’inferno (ma quello vero). Friday viene trovato morto nel suo appartamento londinese il 22 dicembre 1990. Robin non ha mai giocato in Prima divisione, né tantomeno in Nazionale anche se aveva tutti i mezzi per farlo. Nonostante ciò gli sono bastati pochi anni di attività per rendersi immortale e per divenire una leggenda del calcio anglosassone. A lui sono stati dedicati anche alcuni libri tra cui il più importante si intitola “Il più grande calciatore che non avete mai visto”.
 
a cura di Lacerenza Vincenzo
fonte aviglianonline.eu