LA CULTURA DEI LUOGHI E DELLE PERSONE

15/04/2015
STORIE DI FRAGILITÀ E SOLITUDINE
 
Credo che ognuno sia padrone delle proprie scelte e libero di comportarsi come crede. Ciascuno si porta un concetto di vita, un'idea di esistenza. C'è chi rincorre la normalità del quotidiano come il massimo dell'avventura, c'è chi fa dell'avventura il suo vivere quotidiano - scrive il giovane scrittore potentino Dino Rosa nel suo secondo romanzo dal titolo "Nessuno da salutare" Valentina Porfidio Editore. Dopo il successo del libro "Cercando la vita", l'autore torna a scrivere per raccontare il drammatico percorso della dipendenza da sostanze stupefacenti. La penna di Rosa, sin dagli esordi, tenta di dipingere con grande acume un sentimento di empatia con i meandri più cupi dell'esistenza. Nelle parole della protagonista Ivana trapela costantemente l'angoscia, l'inquietudine, la debolezza di chi non ha il coraggio di affrontare il demone della droga, e vive perennemente diviso tra sorda realtà e incubo."Lotto tra la resa e il tentativo di prendere altro tempo. Il buio sembra voler soffocare la luce e il mio cuore è portato alla guerra interiore, non alla pace - dice Ivana." La serata al Teatro Stabile si è aperta con la toccante testimonianza di Marina Pecoriello, sorella di Paolo, vittima della droga. "Ho giocato tante volte con la vita, oggi la vita gioca con me - ricorda a proposito della consapevolezza di un fratello distrutto da una dipendenza senza via d'uscita. " Nel volume di Dino Rosa è manifesto il desiderio di mettere insieme i pezzi, e di provare a cercare una soluzione a un disagio diffuso, silente, pericoloso. "È un fenomeno sociale che non si è ridimensionato, è solo meno visibile - afferma la giornalista Nicoletta Altomonte - la protagonista del romanzo vive il dramma della solitudine, ha una scarsa autostima, fatica ad accettarsi e ciò le impedisce di salvarsi. È necessario, invece, fidarsi dell'altro, esprimersi, esporsi." Nessuno si salva da solo! "Il falso perbenismo della provincia Meridionale rappresenta una grossa piaga - sottolinea Roberto Falotico Presidente onorario della Pro Loco di Potenza - è fondamentale, tuttavia, il ruolo svolto dalla scuola al cui interno sarebbe auspicabile la figura di uno psicologo che accompagni gli individui nella delicata fase di formazione delle coscienze. " Altro pilastro per lo sviluppo della personalità è sicuramente rappresentato dalla famiglia - come spiega la psicologa Ada Nubile - nel libro il padre riveste un ruolo importante, non è visto come direttivo o normativo ma affettivo." "Il romanzo nella sua dimensione concreta invoglia alla lettura ma senza una precisa volontà pedagogica - ribadisce il giornalista Oreste Lo Pomo - il problema reale è superare la logica dell'indifferenza e del pregiudizio. Nell'opera si coniuga il realismo della storia con la narrativa, intesa come capacità letteraria di superare qualsiasi stereotipo. " Che si può fare per contrastare o, ancora meglio, prevenire il fenomeno? "È necessario irrobustire il sentimento di collettività che si è perduto - afferma il Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella - viviamo in un'epoca che ci spinge gli uni contro gli altri. La vera medicina per così tanti mali è la conoscenza, la cultura, la competenza. L'uomo deve essere riportato al centro di un meccanismo corale e non individuale." Andrà bene così / e il buio non ci farà paura/ Avremo mani da accarezzare/Avremo cuori da riscaldare - ascolta Ivana in mp3. Tra le note della canzone dell'album di Piko - nome d'arte di Paolo Pecoriello - la storia di una vita in tutta la sua fragilità.
 
a cura di Angela Salvatore
fonte aviglianonline.eu